Il fortilizio deve il suo nome dall’omonimo torrente, situato a 500 metri a sud, nel comune di Silvi; scende dai colli di Atri e presenta antichissime fontane, secondo gli storici Strabone e Sorricchio, era la foce dell’antico porto di (Hatria) Atri e meta di scalo di navi cariche di cereali provenienti dalla Puglia e dalla Sicilia.
La sua costruzione, così come oggi la vediamo, nella sua parte basale, risale al 1568 per opera del reame spagnolo di Napoli, sotto Alfonzo Salazar, anche se i lavori si eseguirono sulle rovine di una torre più antica già restaurata nel 1287.
Le parti alte e laterali della Torre sono un’aggiunta più recente, realizzata nel secolo scorso dalle famiglie che la utilizzarono prima che, nel 1983, diventasse patrimonio della Provincia di Teramo. Oggi la Torre ospita il Museo del Mare, l’Info-point dell’Area Marina Protetta e il Centro Internazionale di Formazione Veterinaria dell’IZS A&M.
La Torre rispecchia a pieno questa tipologia delle torri costiere del Viceregno, la costruzione è formata da un massiccio torrione a base quadrata in laterizio, alla base il lato esterno è di 12,60 metri mentre quello interno di 5,80 metri. Le mura hanno spessore decrescente e inclinate a piramide, ciascuna è coronata da quattro robusti beccatelli e tre caditoie sormontate da sei merli di fattura guelfa. L’altezza è di 12,60 metri esclusi i 90 centimetri dei merli. Molto simile ad essa è la "gemella" Torre del Salinello.