Chi arriva nella città del Gattopardo rimane colpito dalla visione del Calvario che si erge severo e maestoso sull’omonima collina, accanto ai resti della Chiesa di Santa Maria della Luce. Il complesso monumentale si identifica con la storia della città e il fervore religioso della famiglia Tomasi. Fu Giulio Tomasi che volle far rivivere la Via Crucis di Gesù a Palma, attraverso un percorso che dal centro della città conduceva alla Collina, con la sosta alle quattordici stazioni, simile a quello che dal palazzo di Pilato conduceva al Golgota. Palma dunque come Gerusalemme. E come i pellegrini di Gerusalemme anche quelli di Palma godevano dell’indulgenza plenaria. Ai numerosi fedeli che raggiungevano il Calvario veniva offerta anche la visione di una copia della Sacra Sindone, consegnata a Carlo Tomasi da Maria di Savoia e oggi custodita nella Chiesa del Collegio di Maria. Incantevole la vista del panorama che abbraccia la vallata e il litorale sottostante, ma su tutto domina consolante e autorevole la croce di legno sullo sfondo azzurro del cielo di Sicilia.
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