I Dogon vivono in un ambiente aspro, lontano dalla cosiddetta “civiltà moderna”, eppure è noto in tutto il mondo per la singolare visione cosmologica che vi aleggia. Nonostante l’aumento dei turisti, talvolta irrispettosi delle tradizioni locali, e l’instabilità politico-economica del Mali causata dagli attentati terroristici, prima, e dall’intervento francese, poi, nella falesia di Bandiagara permangono antichi riti animistici perpetuati da secoli, se non millenni, dal popolo Dogon.
Dal punto di vista geologico, la falesia è costituita d’arenaria e copre una zona di circa 400mila ettari con oltre 200 villaggi. Un luogo che ha attirato tanti antropologi, nonché etnologi giunti soltanto alla fine del XIX secolo. La distanza di Bandiagara dai principali centri del Paese e l’impervio ambiente ecologico della falesia hanno infatti permesso ai Dogon di non subire influenze straniere per lungo tempo e di conservare quindi inalterati culti e tradizioni ancestrali.